Comunicato unitario - Bisogni educativi speciali

Data pubblicazione: Sep 26, 2019 8:20:18 AM

Bisogni educativi speciali, la Provincia apra un confronto concreto

FLC CGIL, CISL Scuola e FGU: molti docenti segnalano risorse insufficienti. Serve un chiarimento urgente sui criteri di assegnazione di insegnanti di sostegno e assistenti educatori. Il tema è complesso e merita un’immediata presa in carico.

“Fino a questo momento la scuola trentina ha puntato con lungimiranza e molto impegno sull’inclusione scolastica e sulla valorizzazione delle differenze, dando attenzione ai bisogni educativi speciali degli studenti. Oggi qualcosa in questo meccanismo si è inceppato: abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di docenti e dirigenti che lamentano la carenza di risorse adeguate per far fronte alle esigenze della loro scuola”. La denuncia arriva dalla FLC del Trentino, CISL Scuola e FGU. I segretari generali, Cinzia Mazzacca, Stefania Galli e Ennio Montefusco, ammettono le difficoltà ad avere un chiarimento di merito da parte della Provincia. “Negli ultimi anni nei vari plessi scolastici si è registrata una crescita di bambini e ragazzi che hanno bisogni educativi speciali – spiegano -. Sono studenti che hanno esigenze e bisogni importati a cui va assicurato un adeguato percorso, con personale specializzato”.

Nell’anno scolastico 2018/19 gli studenti con DSA certificato erano il 5,1 per cento, pari a 3.580 e quasi 1.500 in più rispetto a cinque anni prima; i bambini e ragazzi che hanno una disabilità con certificazione 104 sono il 3,6%, cioè 2.570, anche in questo caso in crescita.

Pur a fronte di un aumento delle risorse disponibili quest’anno sono diverse le scuole che lamentano di non avere ricevuto gli insegnanti ed assistenti educatori necessari per fronteggiare la situazione e dunque per seguire come necessario questi studenti e dare supporto alle famiglie. “Non c’è stato un taglio di risorse da parte della Provincia e questo è positivo – mettono in chiaro i sindacalisti -. La questione è come queste risorse sono state assegnate ai diversi istituti. Crediamo che qualcosa non abbia funzionato e su questo abbiamo chiesto chiarimenti agli uffici competenti”.

La risposta è stata freddamente burocratica: gli uffici si sono limitati a fare riferimento alle determinazioni del dirigente, sintetizzando le risorse finanziarie e umane previste per quest’anno scolastico. “Il punto non è una questione di quantità, pur importante, ma di modalità di assegnazione – insistono i sindacati -. Vogliamo conoscere come le risorse sono state attribuite per dare risposte e prospettive a coloro che quotidianamente devono risolvere i problemi con l'obiettivo di tenere alta la qualità della scuola per tutti i nostri studenti. C'è stato, tra l'altro, un importante impegno sindacale in sede di contrattazione per assicurare più risorse in termini di ore di assistente educatore provinciale. Questo impegno ha dato risultati concreti? In quale misura? Le scuole si trovano ad affrontare con armi spuntate una situazione grave e urgente. Serve un approfondimento, di merito, con il Dipartimento e l’assessore all’Istruzione”. In particolare serve capire se la situazione di difficoltà in cui si trovano le scuole è nota e come si intenda fronteggiarla.

“A questo punto chiediamo un incontro urgente con l’assessore per capire se le risorse aggiuntive sono sufficienti per coprire l’incremento dei casi, se sono state assegnate tenendo conto delle complessità dei diversi istituti e di tutti gli studenti in situazione di svantaggio. E’ un tema delicato che non si può liquidare con una risposta ragionieristica. E’ necessario discuterne insieme”, concludono Mazzacca, Galli e Montefusco.

Trento, 25 settembre 2019