Percorsi abilitanti: piccoli nuovi dettagli 

Percorsi abilitanti: piccoli nuovi dettagli dall'incontro tra le OO.SS. il Ministero Istruzione e rappresentanti del MUR 


Ieri 29 novembre si è tenuto presso il Ministero dell’Istruzione un incontro voluto dalle organizzazioni sindacali sui corsi abilitanti, presenti anche dirigenti del MUR. Ne emergono piccoli nuovi dettagli di carattere generale che poi dovranno essere declinati anche in chiave territoriale, in funzione del fabbisogno e delle peculiarità provinciali nel nostro caso. Possiamo però dare per fermi i punti che danno indicazioni sui tempi di attivazione dei corsi e il riconoscimento di crediti.

Ampiezza dell’offerta formativa: le stime del fabbisogno del Ministero prevedono 40.000 percorsi per l’a.a. 2023/24, ma non vi sono dettagli sulla coerenza territoriale dell’offerta rispetto al fabbisogno. Per la FLC CGIL è prioritario che la formazione sia fruibile da chi lavora a scuola, si consideri la contiguità territoriale rispetto al luogo di lavoro e chiede garanzie d’accesso in primis per i precari. La FLC rivendica risorse per l’Università e istituzioni AFAM per meglio conciliare l’offerta formativa ai bisogni della scuola, e costi più bassi a carico dei corsisti. In questo senso l’unica risposta del Ministero sarebbe incrementare la formazione on-line, il che significa abbassare la qualità dei corsi e alzarne i costi; la FLC non è assolutamente d’accordo.

Tempi per l’avvio dei corsi: l’ANVUR sta valutando le istanze di accreditamento e dovrà rispondere entro il 20 dicembre. Il decreto del MUR che formalizzi l’offerta formativa è atteso e verosimile entro dicembre.

Quota di riserva: a oggi, nelle comunicazioni riguardanti i percorsi che intendono attivare, gli atenei non citano il 45% di riserva relativa ai percorsi abilitanti da 30 CFU prevista dal DPCM per i docenti con tre anni di servizio nella scuola statale o paritaria (compresi i docenti della IeFP) e i docenti che hanno partecipato allo “straordinario bis”. L’amministrazione però ha garantito che rientreranno tra quelli attivati e si compirà uno sforzo per favorire l’accesso. E’ evidente che l’efficacia della riserva dipende dall’ampiezza dell’offerta formativa, e che dove è maggiore il lavoro precario, si deve lavorare per renderla quanto più ampia possibile.

Alcune università segnalano un accesso limitato ai percorsi, ma questo va concertato tra MUR e MIM, e l’accesso ai percorsi abilitanti da 30 CFU, non va limitato, bensì scaglionato e programmato.

Riconoscimento di crediti già conseguiti: va uniformato e applicata una scontistica sui corsi in funzione dei crediti riconosciuti. E’ stato chiarito che sui corsi da 60 CFU/CFA è previsto il riconoscimento sia dei 24 CFU/CFA, sia di eventuali ulteriori 12. Per i corsi da 30 o 36 crediti i 12 CFU/CFA andranno così riproporzionati: nei corsi da 30 crediti il riconoscimento sarà possibile fino a 6 CFU/CFA, nei corsi da 36 crediti fino a 7 CFU/CFA.

Sull’attivazione dei tanto attesi percorsi abilitanti da 30 cfu per docenti già abilitati o specializzati sul sostegno è stata confermata la modalità on-line e si è detto che saranno predisposti dalle università, tenuto conto di una cornice generale in cui va data priorità ai corsi per ottenere i crediti necessari ad accedere ai concorsi previsti dal PNRR.

Trento, 1° dicembre 2023