Il punto sulla mobilità 2017-18
Data pubblicazione: Jan 31, 2017 9:40:37 AM
Anche a Trento è partita ufficialmente la trattativa sindacale relativa alla mobilità del personale docente della scuola a carattere statale.Nel corso del mese di gennaio si sono svolti i primi incontri finalizzati a delineare i temi oggetto di nuova contrattazione e i relativi margini d’intervento in vista del prossimo Contratto Collettivo Provinciale.Il primo step è stato prendere atto dell’art. 16 della legge di stabilità, quello relativo al congelamento degli àmbiti territoriali fino all’anno scolastico 2018-2019. Pertanto per l’a.s. 2017-18 non esisterà la titolarità su àmbito e i trasferimenti avverranno solo su sede scolastica.
Preso atto di tale difformità rispetto al panorama nazionale, sono stati passati in rassegna i seguenti punti:
- a proposito dell’opportunità di prevedere un superamento dei vincoli di permanenza triennale presso l’ultima sede di titolarità richiesta con esplicita preferenza, l’Amministrazione esprime parere recisamente discorde, poiché in provincia di Trento non si è affatto delineata quella medesima situazione di emergenza determinata a livello nazionale dell’applicazione della 107. Oltre tutto, tale vincolo è previsto per legge provinciale. Viceversa -ha sottolineato l'Amministrazione- al suddetto vincolo è prevista deroga a beneficio degli immessi in ruolo su Dotazione Organica Provinciale Speciale (art 92 dell’ultima redazione della legge provinciale) e dei trasferiti d'ufficio (a patto che la sede di titolarità disti più di 20 km dal comune di residenza); la Provincia intende, inoltre, confermare il vincolo quinquennale in uscita, in quanto costituirebbe un deterrente rispetto alle entrate da fuori provincia. Secondo l'Amministrazione, il docente che chiede il trasferimento a Trento deve impegnarsi a mantenere la continuità didattica sul territorio, in analogia a quanto previsto per i nuovi assunti. Anche tale vincolo è previsto dalla legge provinciale e non c'è possibilità di alcuna modifica attraverso il contratto. In merito a ciò la FLC CGIL ha chiesto una valutazione dei vincoli proposti dalla legge. Pur condividendo l'esigenza di garantire continuità didattica a tute le scuole della provincia, per non creare differenze territoriali tra scuole periferiche e centrali, c'è da chiedersi se sia il vincolo lo strumento giusto. È possibile che l'obiettivo della continuità si raggiunga lasciando libertà di movimento sul territorio, in quanto questo dà la possibilità ogni anno ai docenti di raggiungere una sede scelta, e dunque con garanzia maggiore di continuità nel tempo. Occorrerebbe valutare in modo più approfondito i motivi della discontinuità e trovare soluzioni concorrenti e potenzialmente più efficaci. Alla luce di tali considerazioni, la nostra organizzazione sindacale si è dichiarata disponibile ad affrontare la questione sotto una prospettiva nuova, chiedendo all'Amministrazione di mettere a disposizione i dati che servono per le opportune analisi;
- per quanto riguarda le fasi di mobilità territoriale e professionale: la percentuale di riserva dei posti accantonati per i trasferimenti provinciali e per i passaggi di cattedra/ruolo, che nella nostra provincia è del 25% per ciascuna delle due fasi, è stata portata a livello nazionale al 30% e al 10% rispettivamente per la mobilità interprovinciale e professionale; a tal proposito, l'Amministrazione si riserva una riflessione che sarà formalizzata nella bozza di contratto provinciale che invierà ai sindacati;
- è garantita la possibilità di esprimere 15 preferenze su scuole;
- per quanto riguarda gli immessi in ruolo DOPS nell’ultimo triennio (a.a.s.s. 2014-15, 2015-16 e 2016-17), questi avranno la possibilità di scelta della sede definitiva; nel caso in cui non ottenessero alcuna sede, tra quelle indicate nelle preferenze, restano nella condizione DOPS. Il problema da affrontare sarà quello relativo alle fasi. In altre parole, l'Amministrazione non ha ancora deciso se proporre un'unica graduatoria oppure una graduatoria che segua l’ordine cronologico di immissione in ruolo. Facciamo notare che in passato, quando vigeva il blocco biennale dei trasferimenti, l'assegnazione di sede definitiva al docente che era stato assunto nell'anno del blocco, precedeva quella di chi era stato assunto l'anno seguente;
- la provincia prevede di confermare gli attuali criteri sulla mobilità annuale (utilizzi e assegnazioni provvisorie).
Chi sono di certo i destinatari?
- i docenti su sede di titolarità definitiva, immessi in ruolo con decorrenza giuridica dal 2014/15 e antecedente, non soggetti a vincolo triennale previsto dall'articolo 94, comma 2 bis, della L.P. 5/2006;
- i docenti soprannumerari;
- i docenti senza titolarità non appartenenti a classi di concorso in esubero;
- i docenti trasferiti d'ufficio negli ultimi 8 anni scolastici;
- i ai docenti immessi in ruolo negli anni scolastici 2015/16 su sede definitiva (e noi ci stiamo battendo anche per quelli del 2016-2017!)
- i docenti immessi in ruolo sulla D.O.P.S. negli anni scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17.
La FLC CGIL ha chiesto di ampliare la possibilità di mobilità all'interno del triennio di continuità anche per gli utilizzi, vale a dire i movimenti per motivi professionali; cioè, prendendo atto che in assenza di una regolamentazione contrattuale in questi ultimi anni si sono verificati casi di scambi professionali, valutati dall'amministrazione, si è avanzata la richiesta di considerare le possibili motivazioni che determinano tali movimenti nel contratto, in modo da garantire ai docenti in possesso dei requisiti la medesima opportunità di accesso. L'anno scorso infatti la nostra sigla sindacale aveva chiesto venissero utilizzati all'interno del triennio almeno gli utilizzi sul sostegno, anche nell'interesse dell'amministrazione, ricevendo poi un diniego. Successivamente sono stati però autorizzati scambi professionali tra docenti, autorizzati dall'amministrazione, che sono andati in deroga alle regole contrattuali. Sarà bene, pertanto, superare le eventuali rigidità del sistema attraverso lo strumento adatto: il contratto.
Flc Cgil del Trentino