Studenti con BES e didattica a distanza: la difficile inclusione. Occorre un confronto vero e a tutto campo con i sindacati
Data pubblicazione: Apr 10, 2020 9:17:13 AM
Le scuole intervengono tagliando le ore di assistente educatore in convenzione. Non ci sono riferimenti chiari in Dipartimento e non si comprende come vengono assegnate le risorse BES.
Sui bisogni educativi speciali i conti non tornano. FLC del Trentino lo sostiene già da tempo e mette in evidenza l’assenza di informazioni chiare sulle scelte progettuali del Dipartimento Istruzione e la poca trasparenza sui criteri di attribuzione delle risorse agli istituti. Fin dall’inizio di quest’anno scolastico il nostro sindacato ha ricevuto segnalazioni di insegnanti e genitori in difficoltà con la gestione degli studenti con BES. Sono infatti cresciuti i bisogni e questo richiede uno sforzo maggiore di innovazione e progettualità per dare risposte efficaci e mettere le scuole nelle condizioni di costruire percorsi validi. Il tema è stato posto più volte all’Amministrazione dal nostro sindacato, ma ad oggi non sono arrivate risposte soddisfacenti. Ed ora è urgente riportare l’attenzione sulla questione, dato che le scuole proprio in questi giorni sono chiamate a comunicare al Dipartimento i loro bisogni in termini di risorse BES, vale a dire numero di cattedre di insegnanti di sostegno e numero di ore di assistenti educatori provinciali e in convenzione. Ricordiamo che in Provincia l’assegnazione delle risorse non è relativa al singolo studente con BES, ma avviene sulla base di un progetto dell’istituto che tiene conto delle molteplici problematiche del gruppo classe. Questo per favorire l’attivazione di contesti maggiormente inclusivi. Nella teoria il meccanismo è perfetto. La declinazione pratica, però, fa emergere non poche criticità, in quanto ci risulta che troppo spesso i progetti dei dirigenti scolastici subiscono dei tagli e si dimentica che, per creare un contesto inclusivo, serve formazione continua del personale e capitalizzazione delle esperienze virtuose, oggi troppo poco valorizzate.
Perché il sistema funzioni è inoltre indispensabile che le scuole abbiamo riferimenti certi e interlocutori credibili, che sappiano dare delle risposte concrete e mettere in campo azioni efficaci. In sintesi non è chiaro sulla base di quali criteri vengono assegnate le risorse BES ai vari istituti e sembra che l’unica strategia di ottimizzazione delle risorse fino ad ora adottata siano i tagli, sempre e comunque. Purtroppo il momento storico particolarmente complesso, con la sospensione delle lezioni e l’attivazione della didattica a distanza, mette in luce queste criticità e evidenzia ulteriori problematiche legate alle insufficienti risorse per il sostegno, che contribuiscono ad aggravare il quadro complessivo.
La nota ministeriale n.388 del 17/3/2020 e le successive note provinciali ricordano di dedicare particolare attenzione agli studenti con DSA e, più in generale, con BES. È indubbio che la sospensione dell’attività didattica non deve interrompere, per quanto possibile, il processo di inclusione. Ma, a fronte della particolare attenzione che dovrebbe essere dedicata a questi studenti, sembra che molti istituti abbiano inopportunamente ridotto le richieste di intervento alle cooperative sociali in convenzione. Al di là dei diritti dei lavoratori, che FLC ha il dovere di
tutelare, la preoccupazione è che in questo momento così delicato venga a mancare il necessario supporto ai ragazzi più in difficoltà e alle loro famiglie improvvisamente gravate da attività didattiche online o anche solamente dalla gestione quotidiana in quarantena dei propri figli con disabilità. Ci preme ribadire che la scuola, fulcro dell’integrazione, della formazione e della relazione, deve garantire, in ogni situazione, ancorché difficile e complicata come quella odierna, misure efficaci per la crescita culturale e personale di tutti gli studenti, soprattutto i più fragili.
La scuola inclusiva va costruita con i fatti, non solo a parole, favorendo una didattica innovativa, valorizzando il ruolo di tutte le figure educative coinvolte, costruendo percorsi individualizzati e personalizzati.
FLC ha dunque rinnovato l’invito al Dipartimento a fare chiarezza sulle scelte adottate in merito ai BES.
Abbiamo chiesto in particolare che sia dedicata una riflessione accurata all'inclusione, seguita da atti concreti e da indicazioni chiare alle scuole sulle risorse a disposizione e sulle misure da adottare, in modo da garantire la piena partecipazione di tutti gli studenti al percorso al quale hanno pieno diritto. Allo stesso tempo abbiamo ribadito con forza la nostra richiesta, già presentata in occasione dell'incontro sugli organici, di confronto sulle risorse a disposizione per l'insegnamento di sostegno. Dai dati in nostro possesso il rapporto docenti/studenti, comprensivo anche del numero di assistenti educatori, sembra essere nettamente sfavorevole in provincia di Trento.
Cinzia Mazzacca
Segretaria generale FLC CGIL del Trentino