Scuola Trento: senza concorso bis a settembre molti posti scoperti alle medie e superiori
Data pubblicazione: 22 giugno 2022
Sul reclutamento dei docenti la Provincia resta immobile, lasciando scoperti più di un centinaio di posti a tempo indeterminato su medie e superiori, a causa di graduatorie ormai esaurite. Con il paradosso che mentre le cattedre restano vuote, i docenti anche con anni di insegnamento restano precari. Una situazione non nuova, né a livello nazionale né a livello locale. Lo Stato però è corso ai ripari con un concorso bis per tutti gli insegnanti con almeno 3 anni di servizio: per chi passerà la selezione a settembre si apriranno le porte delle stabilizzazioni e agli studenti verrà garantita la continuità didattica. Questo non avverrà, però, in Trentino. L’assessorato, infatti, pur consapevole delle difficoltà di reperire personale è rimasto immobile. A questo si aggiunge un ulteriore problema: i posti messi a concorso in alcune discipline sono insufficienti a coprire tutte le cattedre disponibili, ne mancano altri cento. Da qui la richiesta di FLC di assumere non solo i vincitori del concorso, ma anche tutti gli idonei.
“Non solo sono finiti i tempi in cui la nostra Provincia anticipava con soluzioni innovative quanto avveniva nel resto d’Italia. Adesso non si va nemmeno a traino e non si capisce per quale ragione. Forse per semplice noncuranza. Sicuramente per assenza di visione politica”, denuncia Cinzia Mazzacca segretaria generale della FLC del Trentino.
Le assunzioni a tempo indeterminato, come noto, si possono fare solo reclutando il personale da graduatorie di concorso a fronte, ovviamente, di posti vacanti. Ebbene, in Trentino i posti vacanti abbondano, almeno in alcune discipline, ma mancano le graduatorie da cui assumere. “Nella scuola secondaria ci sono più di cinquanta posti, distribuiti su una decina di materie diverse, per le quali non è stato previsto alcun concorso anche se le graduatorie sono esaurite. È il caso di Arte e immagine nella scuola media e Disegno e Storia dell’Arte nei licei – prosegue Mazzacca. Oppure sono posti per cui il concorso è stato bandito, ma i candidati sono stati fermati nelle prove d’esame e quindi il numero di posti previsti per il ruolo è superiore del numero di candidati che porteranno a conclusione la procedura”.
Così è stato per alcune materie di indirizzo del liceo delle arti, Fisica, Scienze e Tecnologie delle costruzioni, elettriche, informatiche e meccaniche, Matematica applicata, Scienze naturali, alcune delle materie di laboratorio negli istituti tecnici.
Per tutti questi posti si sarebbe potuto sicuramente attivare il concorso straordinario bis approfittando della procedura che, solo nel resto d’Italia, consentirà di assumere in ruolo i docenti già da settembre 2022. “A questo si aggiunge il caso eclatante di sostegno alle medie dove, a fronte di 49 possibili assunzioni in ruolo, i 16 candidati che hanno superato la prova scritta e stanno attendendo la prova orale del concorso, lasciano già da ora almeno 33 posti scoperti. Anche su questo il Ministero ha dato prontamente risposta al sistema scolastico e al personale prevedendo a febbraio 2022 l’assunzione da graduatoria di personale docente specializzato sul sostegno. Il silenzio dell’assessore lascia allibiti”.
A questo si aggiunge l’esito del concorso bandito nel 2020 e di cui si stanno facendo in queste settimane le prove. “Ci auguriamo almeno che l’amministrazione si muova al più presto per approvare l’assunzione dei docenti che hanno superato tutte le prove concorsuali, o che le supereranno nelle prove calendarizzate tra giugno e luglio, e che risulteranno idonei ma non vincitori, perché il concorso è stato indetto nel 2020 ipotizzando un fabbisogno che, nel frattempo, è aumentato”. Un dato per tutti: su Italiano alle medie si prevedevano 3 posti, ma c’è la disponibilità di 37 assunzioni in ruolo per l’anno scolastico 2022/2023. “ È auspicabile che i 38 candidati che hanno superato lo scritto riescano a superare anche la prova orale a fine giugno. Se così sarà, ci sarà comunque bisogno di un nuovo concorso per sostituire i docenti che andranno in pensione l’anno successivo”, spiega Mazzacca.
A complicare il quadro la situazione di affanno in cui si trova il Dipartimento della Conoscenza dove a fronte dei pensionamenti non ci sono state nuove assunzioni e il carico di lavoro, anche per le selezioni in corso, è aumentato. “È fondamentale investire sul Servizio di reclutamento e potenziarlo con risorse ordinarie e straordinarie per dare delle risposte a tutto il personale della scuola (docenti, Ata assistenti educatori), a garanzia di un servizio efficiente e in grado di far fronte ai nuovi bisogni dell’utenza”.