L'apertura delle scuole dell'infanzia a luglio è la punta dell'iceberg
Dalla carenza di personale ai troppi bambini per sezione, tutti i nodi del settore.
Partecipazione oltre le aspettative all'assemblea sindacale di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Satos. Diverse le criticità all'ordine del giorno
"L'apertura delle scuole dell'infanzia a luglio è solo la punta dell'iceberg di una situazione complessa". A dirlo Raffaele Meo, segretario della Flc Cgil, a margine dell'assemblea dei sindacati in materia scuole dell'infanzia di mercoledì 8 febbraio. "L'organizzazione del calendario estivo è un tema caldo ma sono molte le partite aperte per cui le lavoratrici e i lavoratori chiedono alla Provincia chiarezza e rispetto, soprattutto coinvolgimento nelle decisioni".
E' stata particolarmente alta la partecipazione all'assemblea sindacale organizzata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Satos. Pieno l'Auditorium Santa Chiara, gli insegnanti hanno riempito anche l'Aula Magna del Buonarroti con alcune persone che hanno seguito i lavori dall'esterno. Un incontro per delineare le prossime mosse del comparto.
Materia di scontro politico tra maggioranza e opposizione per numeri "piegati" e "torturati" per far tornare la bontà della scelta provinciale, il prolungamento del calendario scolastico a luglio non piace a lavoratrici e lavoratori, contrari nel metodo e nel merito. "E' evidentemente un tema controverso - dice Meo - non si può accettare questa decisione per come è stata presentata dalla Provincia e dall'assessorato in queste settimane. Una misura che viene definita innovativa ma che è stata introdotta in epoca Covid nel 2020 e riconfermata nel 2021 e nel 2022. Si tratta di una scoria di una situazione emergenziale. Ora si richiede sostanzialmente un'estrema flessibilità al personale, senza però che ci sia una corresponsione alle loro richieste".
Ma questo non è l'unico elemento critico all'ordine del giorno. I sindacati evidenziano l'elevato numero di bambini per sezione, la carenza di organico e personale qualificato per i bambini con Bes, la crescente difficoltà di tradurre in realtà educativa la programmazione e la progettualità che hanno elevato la scuola dell’infanzia trentina, a causa di uno schema organizzativo che non facilita le sostituzioni. Dubbi sul ddl Masè.
Da qui la decisione di stilare una serie di azioni per evidenziare la disponibilità sempre assicurata, spessissimo dietro le quinte, per garantire un servizio di qualità e la miglior gestione possibile per fronteggiare le criticità che interessano un settore importantissimo per il Trentino, come è quello delle scuole dell'infanzia.
"Le azioni - continua il segretario della Flc Cgil - sono state stilate e votate dall'assemblea con grande condivisione e partecipazione: si parte già da domani. Un modo per circoscrivere in modo esatto e netto le attività previste da contratto da quelle invece messe in campo per dedizione, flessibilità e compartecipazione al servizio. Attività svolte normalmente ma che non rientrerebbero nei doveri e nei compiti di un insegnante. Magari piccole azioni quotidiane che troppo spesso passano inosservate ma che garantiscono un servizio di qualità".
Nel mirino anche il ddl Masè per l'accorpamento di nidi e scuole dell'infanzia. Poi il contratto e altre partite aperte. Si parte con queste azioni, poi si potrebbe passare ai presidi in piazza e per concludere, come extrema ratio, ecco lo sciopero. "Ma non si vuole arrivare a questo, semplicemente il personale chiede attenzione e chiarezza, così come di aprire un confronto per essere coinvolti nelle scelte. L'approccio dell'assemblea è stato propositivo e positivo".
I sindacati dicono basta alle fughe in avanti della Provincia. "Serve il coinvolgimento del personale nelle scelte, anche per rispettare il ruolo delle scuole dell'infanzia, il primo step del percorso di istruzione", conclude Meo.
8 febbraio 2023